Responsabilità ed età dei doveri.
La parola “responsabilità” significa abilità nel dare risposte. Soprattutto in questo momento particolare c’è la necessità di dare risposte, idee, soluzioni, proposte.
Usciamo da un’epoca che è stata definita l’età dei diritti, siamo riusciti a definire e conquistare diritti preziosissimi, indispensabili per l’evoluzione della nostra vita civica e civile.
Molti di questi diritti sono sanciti e definiti in modo inconfutabile dalla nostra costituzione, nei principi fondamentali sui quali si basa la nostra repubblica. L’articolo quattro ad esempio.
L’articolo quattro della costituzione sancisce il fondamentale “diritto al lavoro” e al contempo definisce anche l’altrettanto fondamentale “dovere di svolgere un lavoro”, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Diritti e doveri da sempre fanno parte della nostra cultura della nostra società e devono coesistere in modo equilibrato per garantire la libertà.
Un medico senza il senso del dovere non garantisce il diritto alla salute, un insegnante senza il senso del dovere non garantisce il diritto allo studio, e via così. Senza doveri non c’è libertà, non c’è libero esercizio dei propri diritti.
In una società di soli diritti non c’è democrazia.
L’opinione che oggi prevale, invece, è quella che la vita sia il godimento dei propri diritti. Questa convinzione è radicata in tutte le categorie, in tutte le sfumature del contesto sociale, dall’abbiente a chi lo è meno, dal lavoratore all’imprenditore, giovani e meno giovani. Solo chi ha vissuto in altre epoche, quelle che sono state dei nostri nonni, ha ancora vivo il valore del dovere e del fare per il bene di tutti.
Sì, perché molto spesso si sente dire “è un mio diritto” e raramente si sente dire “è un mio dovere”. I diritti sono spesso associati all’individualismo, al fare per il mio bene, mentre il dovere è legato naturalmente al fare non solo per me, ma per il bene di altri, per il bene della comunità.
A questo punto credo sia irresponsabile arroccarsi soltanto sui propri diritti e non mettersi in gioco; La necessità oggi è di fare, tutti, il proprio dovere, meglio se qualcosa in più, per aiutare chi in questo momento è meno fortunato, per aiutare la nostra comunità a superare questo momento di difficoltà.
Silvio Pellico nel suo sritto dedicato ai giovani “Dei doveri degli uomini” dice che “l’uomo ha bisogno di essere stimato sia dagli altri ma soprattutto da se stesso, solo così è felice, ma questo può avvenire solo facendo il proprio dovere”. Solo facendo il proprio dovere, solo facendo per il bene di tutti si ottiene la felicità, la fiducia, il vero ed efficace ottimismo che ci consentirà di superare questa crisi e quelle che verranno. E’ ora di entrare nell’età dei doveri.